Bitcoin: 2017 anno del bitcoin.



Bitcoin: 2017 anno del bitcoin. Indubbiamente. Ma in molti guardano con timore all'evolversi degli eventi, soprattutto nell'immediato. Le caratteristiche passate inosservate In molti hanno voluto paragonare la bolla della moneta virtuale a quella che, nel 600, colpì i Paesi Bassi con i tulipani, un parallelismo che, però contiene diverse differenze. Prima di tutto geografiche. Lo fa notare Dara Blankenhorn nel suo editoriale pubblicato da InvestorPlace. A suo tempo, infatti, la bolla dei tulipani riguardò più che altro l'Olanda, così come quella, ben più moderna, delle dot.com si diffuse negli Usa. La criptomania, invece, è mondiale. Un esempio arriva dallo Zimbabwe dove il Bitcoin ha recentemente toccato quota 30.000 dollari. Ed anche per questo motivo il Bitcoin è stato soprannominato come il nuovo oro, il metallo giallo del futuro. Ma a differenza delle altre valute e degli altri asset, la moneta virtuale non ha regole definite su un mercato altrettanto definito, il che la esoone al pericolo di diventare uno strumento ampiamente utilizzato per il riciclaggio di capitale o, peggio ancora, per il finanziamento del terrorismo, una possibilità ancora più concreta visto che gli scambi in valuta virtuale solo del tutto anonimi e impossibili da tracciare. Anche per questo le autorità internazionali, dif ronte al diffondersi della criptomania e alla necessità di stabilire più regole e una maggiore trasparenza sono anche consapevoli del fatto che presto la moneta virtuale potrà reclamare addirittura la dignità di asset acquistato dalle banche centrali come alcuni già prospettano. E mentre gli Usa tentano di porre un freno al fenomeno e le autorità di regolamentazione cinesi stanno cercando di mettere le mani sul mercato, il prezzo del bitcoin continua a salire. Il problema ecologico L'introduzione del trading di futures al CBOE e al Chicago Mercantile Exchange, arrivato nella speranza di mettere sotto controllo l'ondata speculativa, potrebbe finire per alimentare la speculazione, non contenerla, perché i futures sono basati sulla leva finanziaria ed estendere l'euforia attraverso l'effetto domino, anche ad altre crptovalute. Perchè è bene ricordare che l'universo delle valute virtuali è composto anche da altri attori sulla scena, attori che rispondono al nome di Ethereum, LiteCoin, Bitcoin Cash. A questo si aggiunga anche il fatto che il costo dei bitcoin è alto anche in termini energetici, questo perché tutte le transazioni passano attraverso la stessa blockchain utilizzata per elaborare bitcoin appena estratti, creando un enorme collo di bottiglia e un immenso dispendio di energia. In base ai dati forniti da Digiconomist, in un anno per creare BitCoin servono 30,14 terawattora (TWh) di elettricità. Il consumo energetico annuale medio dell'Irlanda è di 25. La proporzione, o per meglio dire la sproporzione, non potrà essere sostenibile ancora a lungo così come nemmeno la produzione dei bitcoin stessi visto che il numero massimo potenzialmente creabile è di 21 milioni contro i 16 milioni già prodotti.
 Fonte: News Trend Online